Chiesa parrocchiale tra le più antiche e prestigiose della diocesi fiorentina, fu edificata intorno all'anno Mille. Rappresenta un insigne esempio di stile romanico nei dintorni della Città del Giglio e deve il suo nome all'espressione "in buxula" utilizzata fra i romani per indicare la cassa nella quale veniva conservato il denaro statale.
Una perla religiosa le cui origini risalgono a epoche remote; durante degli scavi in loco condotti nel 1967, furono scoperti i resti di strutture antecedenti a quella romanica. Con ogni probabilità una chiesa costruita dai primi cristiani e un altro edificio aggiunto in seguito per svolgere la funzione di battistero, contenente una grande vasca battesimale ancora visibile all'interno della chiesa.
Pieve a tre navate coperte a tetto e corredate di absidi semicircolari, la sua architettura interna cela significativi simbolismi; i dodici pilastri della navata ad esempio rappresentano gli apostoli, mentre la struttura quadrata richiama i quattro evangelisti.
Nella sua canonica dal 1989 è stato allestito il Museo Vicariale di Arte Sacra, che raccoglie opere artistiche di particolare pregio, provenienti dalle parrocchie di San Pietro in Bossolo e di San Donato in Poggio.